lunedì 2 aprile 2012

La prima vittima stradale

                                                            (foto tratta da radiomarconi.com)

Lo sapevate che la prima vittima di un incidente automobilistico fu Henry Bliss un broker di 68 anni investito a New York nel 1899 ?. Bliss fu investito mentre scendeva dal tram da una macchina che andava a 15 km/h e il suo investitore dovette pagare una multa di 1000 dollari. Da quel giorno, nel mondo, sono stati circa 20 milioni i decessi per colpa delle automobili

fonte focus magazine

La vera morte di Attila


(foto tratta da storiain.net)



Il Grande Attila "fragello di Dio" (406-453), re degli Unni, uno dei migliori condottieri dell'antichità, colui che si raccontava che quando passava da un posto non cresceva più l'erba non morì sul campo ma per colpa di una copiosa epistassi.
Lo storico Prisco racconta che nel 453 mentre Attila dormiva, da ubriaco, dopo aver festeggiato il suo ultimo matrimonio, morì all'improvviso di soffocamento causato da sangue dal naso. I suoi generali per lutto si tagliarono tutti i capelli

La potenza dello starnuto


                                                                                    (foto tratta da scienzaesalute.blogosfere.it)


L'arma di diffusione di massa? LO STARNUTO!!!! si avete capito bene, lo starnuto è un arma potentissima per trasmettere i germi poiché la scienza ha rivelato che le particelle espulse da uno starnuto viaggiano a 150 km all'ora e quindi i muchi possono arrivare anche a 2-3 metri lontano.
Qualcuno sta per starnutire vicino a voi?allontanatevi

fonte focus.it

Pale eoliche ad asse verticale

                                                                                                     (foto tratta da ictblog.it)

La produzione di energia eolica sta prendendo sempre più sopravvento nella produzione di energia “green” in Europa.
Infatti, entro il 2030, di fronte alle coste europee saranno istallate turbine per una potenza complessiva di 135 gigawatt, per una potenza superiore a quelle delle centrali nucleari europee.
L’eolico, comunque, risulta ancora essere limitato per il fatto che di rado si riesce a sfruttare tutto il suo potenziale dato che, a seconda della direzione del vento le singole turbine sono soggette a carichi diversi e quindi ruotano a velocità differenti.
Ci sono inoltre problemi di usura e prestazioni discontinue poiché le eliche stesse producono vortici che mettono in vibrazione quelle retrostanti.
Un team diretto da John Dabiri del CIT (USA), ha studiato un modo per sopperire a questi inconvenienti ispirandosi al regno animale.
Infatti, ha considerato i grandi branchi di pesci, dove i vortici prodotti dai capo branchi consentono l’orientamento dei pesci che seguono.
Dabiri ha trasferito questo principio ai parchi eolici, istallando turbine con asse rotore verticale, dove, le pale, ruotando una opposta all’altra, minimizzano le turbolenze e l’efficienza risulta 10 volte maggiore.  

fonte geo magazine n 74