lunedì 2 aprile 2012

Pale eoliche ad asse verticale

                                                                                                     (foto tratta da ictblog.it)

La produzione di energia eolica sta prendendo sempre più sopravvento nella produzione di energia “green” in Europa.
Infatti, entro il 2030, di fronte alle coste europee saranno istallate turbine per una potenza complessiva di 135 gigawatt, per una potenza superiore a quelle delle centrali nucleari europee.
L’eolico, comunque, risulta ancora essere limitato per il fatto che di rado si riesce a sfruttare tutto il suo potenziale dato che, a seconda della direzione del vento le singole turbine sono soggette a carichi diversi e quindi ruotano a velocità differenti.
Ci sono inoltre problemi di usura e prestazioni discontinue poiché le eliche stesse producono vortici che mettono in vibrazione quelle retrostanti.
Un team diretto da John Dabiri del CIT (USA), ha studiato un modo per sopperire a questi inconvenienti ispirandosi al regno animale.
Infatti, ha considerato i grandi branchi di pesci, dove i vortici prodotti dai capo branchi consentono l’orientamento dei pesci che seguono.
Dabiri ha trasferito questo principio ai parchi eolici, istallando turbine con asse rotore verticale, dove, le pale, ruotando una opposta all’altra, minimizzano le turbolenze e l’efficienza risulta 10 volte maggiore.  

fonte geo magazine n 74